Vietnam: IL DELTA DEL MEKONG

Mentre siamo in attesa cominciamo a curiosare sul Vietnam, origine del nostro stile di Arte Marziale.

Importante è anche conoscere tutti i vari aspetti che circondano un’Arte senza limitazioni.

 Solo conoscendo le nostre origini possiamo vivere il nostro Oggi  e guardare con Serenità il nostro Domani.

E allora via alla lettura, non è una lezione di geografia ma solo uno sguardo in un paese tanto lontano da noi, con la speranza di poterlo visitare in futuro.

 Il Mekong è chiamato dai Vietnamiti “Cuu Long Ciang” cioè: Fiume dei Nove Dragoni, riferendosi al suo delta; vi si riconoscono effettivamente otto grandi estuari.

Inoltre, poiché secondo le credenze di quelle popolazioni il numero otto non porta bene, è stato aggiunto un nono dragone, cioè un altro estuario del fiume anche se molto piccolo, stretto e piuttosto corto. Per un vietnamita, un qualsiasi corso d’acqua rappresenta un’importante fonte di vita, una grande forza, un “dragone”. Ecco perché, riferendosi al suo Delta è stato chiamato “fiume dei nove dragoni”.

Il Mekong è il fiume più importante dell’Indocina, e uno dei maggiori di tutta l’Asia Nasce nel Tibet orientale a 5000 metri di altitudine e, dopo un percorso di circa 4000 Km sfocia nel Mar Cinese Meridionale, dopo aver attraversato numerosi Paesi, tra cui il Laos, la Cambogia e lo stesso Viet Nam. L’antica colonia di Cocincina fa oggi parte del Viet Nam ed è la zona dove la popolazione vive uno stretto rapporto con il delta del Mekong. Questo incomincia in prossimità di Phnom-Penh (Cambogia), dove il fiume è largo 3 Km; presenta una superficie di circa 22.000 km² (quasi quanto la Sardegna), che si è formato in seguito alle alluvioni del Mekong stesso, e che hanno colmato, in epoca recente, un antico golfo marino che si trovava tra la catena Annamita e la catena dell’Elefante.

La grande massa alluvionale è, sotto l’azione di una corrente marina, responsabile della formazione della penisola di Ca-Mau, la cui punta è rivolta verso il golfo di Thailandia e che ogni anno si allarga di circa 60-80 metri. A Phonm-Penh il fiume si divide in due corsi d’acqua minori: il Fiume Anteriore (orientale) a nord, che convoglia tre quarti delle acque; è il più profondo e più frequentato dalle navi. Si divide in vari rami sfocianti con sei estuari detti “cua”.

Il secondo corso è il fiume Posteriore o Bassac, che termina con due bocche. I rami del Mekong comunicano tra loro attraverso una grande quantità di canali naturali detti “rach”, ma anche per mezzo di canali interamente scavati dall’uomo. In questa zona la navigazione si basa molto sulla marea. La fitta rete di canali rappresenta la vita stessa del paese; molte “giunche” e “sampan” circolano avanti e indietro, costituendo il mezzo di trasporto e di comunicazione più frequente. La portata del Mekong oscilla tra i 15.000 metri³ al secondo nel periodo di magra, e i 60.000 metri³. La pianura del delta del Mekong, situata in zone calde e bagnate da frequenti piogge, è infatti molto adatta alla coltivazione del riso che richiede, durante il suo ciclo vegetativo, di temperature elevate e molta umidità. A volte, in buone condizioni di coltura, si possono ottenere due raccolti durante l’anno. Il riso non è l’unica ricchezza agricola della regione. Sono state introdotte o incrementate altre colture come piantagioni di caucciù, caffè, juta, pepe, tabacco, cotone, palme da cocco; piuttosto importante e’ la coltivazione della palma da zucchero. Non mancano però zone a foresta di una certa ampiezza. Estesi boschetti di palme Borassus orlano gran parte dei canali navigabili interni; esistono ancora foreste litoranee a mangrovia attorno alle bocche del Mekong e lungo la linea costiera della penisola di Ca-Mau.