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Domande & Risposte sul Qwan Ki DO

Ecco una selezione delle nostre Frequently Asked Questions in ambito del Qwan Ki Do: le nostre risposte alle vostre domande più frequenti.

  • Ma cos’è il Qwan Ki Do?

    Il Qwan Ki Do è un arte marziale cino-vietnamita che si basa sulla conoscenza di diverse tecniche di difesa dirette a neutralizzare gli attacchi dell’avversario attraverso l’uso di sequenze di colpi e prese. Fu creato dal Maestro Pham Xuan Tong che, a sua volta allievo del Maestro Chau Quan Ki, ha elaborato e sviluppato le tecniche di questa disciplina. Pham Xuan Tong, trasferitosi in Francia nel 1968, decide così di diffondere il suo sapere in tutto il mondo. Nel 1981 nasce la World Unioni of Qwan Ki Do che raggruppa più di 15 Paesi e che è riconosciuta dalle Federazioni di Arti Marziali del Vietnam. Il Maestro Pham Xuan Tong tutt’oggi è ritenuto uno dei più grandi Maestri di Arti Marziali del mondo, per capacità, perizia tecnica, cultura e abilità organizzativa.

  • Chi può praticare il Qwan Ki Do?

    Il Qwan Ki Do è una disciplina per tutti, bambini e adulti, poichè migliora la conoscenza del proprio corpo e sviluppa in modo armonico la muscolatura. Particolare attenzione viene posta all’insegnamento dei bambini, che in fase di crescita hanno una muscolatura molto delicata.

  • Per chi è sconsigliato?

    Il Qwan Ki Do non è adatto per coloro che interpretano l’arte marziale come pura violenza e come strumento di offesa e per tutti coloro che non sono disposti a dedicare tempo e qualche sacrificio all’apprendimento disciplinato e graduale di tale arte.

  • Diffusione del Qwan Ki Do

    Durante i numerosi stages diretti dal Maestro Tong, si ha la possibilità di apprendere le tecniche di base nonchè le innovazioni che vengono apportate alla tecnica di questa disciplina. Inoltre, a Milano sono presenti i suoi diretti allievi che periodicamente organizzano aggiornamenti per valutare i progressi degli istruttori di tutte le palestre e dei loro allievi.

  • Il Qwan Ki Do è adatto alle donne?

    Il Qwan Ki Do è adatto tanto al temperamento maschile quanto a quello femminile. Lo stile di flessibilità e la bellezza adottati al momento degli allenamenti ha lo scopo prima di tutto di portare all’armonia del corpo. Ma ove si rivelasse necessario, le tecniche difensive ed offensive affrontate nel corso del tirocinio armano la praticante dei riflessi necessari per affrontare ogni pericolo. L’acquisizione delle tecniche di difesa personale e i duri allenamenti nulla tolgono alla femminilità delle allieve che acquisiscono maggiore sicurezza e padronanza dei movimenti.

  • I Bambini posso praticare questa arte marziale ?

    Il metodo studiato dal maestro fondatore Pham Xuan Tong sviluppa interesse e curiosità nei bambini che, difficilmente, restano indifferenti di fronte al fascino di un’arte marziale. A causa della fragilità dei corpi ancora in formazione, ai bambini viene proposto un insegnamento adatto alla loro età e a consentire un felice sviluppo fisico e mentale. Gli allenamenti hanno una durata pi? corta, l’atmosfera è più distesa, anche se lo stesso cerimoniale e la stessa disciplina sono seguiti e rispettati. Non c’è violenza alcuna nell’insegnamento del Qwan Ki Do, ma la costante ricerca dell’equilibrio, della perfezione del movimento, della bellezza e dell’efficacia delle progressioni, del rispetto per il maestro, per i compagni e per il luogo (un tempo sacro) ove ci si allena.

  • Che stile è il Qwan Ki Do?

    Il Qwan-Ki-Do o Quan-Khi-Dao è un’ Arte Marziale Tradizionale, che affonda le sue origini nel VietNam e nell’antica Cina. Questa disciplina unisce le tecniche marziali cinesi a quelle vietnamite, grazie all’esperienza accumulata dal suo fondatore, il Maestro vietnamita Pham Xuan Tong.

  • In Italia dove è praticato il Qwan Ki Do?

    Ecco Le regioni: Trentino Alto Adige Lombardia Piemonte Veneto Emilia Romagna Toscana Lazio new! Sicilia

  • Come si fa il saluto all’inizio della lezione?

    Prima di entrare in palestra ogni praticante è tenuto a fare il saluto al luogo dove si svolgerà la lezione e all’insegnante che c’è al suo interno; solo dopo aver ricevuto il permesso da quest’ultimo l’atleta potrà accedere al luogo d’allenamento. Chi, per qualsiasi motivo, dovesse arrivare in ritardo prima di entrare in palestra dovrà aspettare il consenso dell’ insegnante. Tutti si disporranno in fila ordinati per grado su piu’ file, partendo dai più alti in grado alla destra, in attesa che venga comandato il saluto iniziale così come segue: L’insegnante dice: CHUAN BI (posizione di attesa); I praticanti si posizioneranno con le mani tesi in avanti e le gambe leggermente divaricate. L’insegnante dice: NGHIEM (prepararsi); Tutti gli atleti porteranno i pugni ai fianchi e la gamba sinistra verso la destra. L’insegnante dice: NGHIEM LE (prepararsi al saluto) Tutti gli atleti porteranno la mano destra chiusa a pugno avvolta dalla sinistra all’altezza del petto. L’insegnante dice: LE (salutare) Gli atleti si chineranno in avanti mantenendo lo sguardo verso l’insegnante.

  • Cosa bisogna fare quando il Maestro dice NGOI ?

    Durante la lezione potrà capitare che l’insegnante decida di far sedere gli allievi per farli recuperare o per dare alcune spiegazioni e poi farli rialzare. Per eseguire questa semplice operazione l’insegnante pronuncerà le seguenti parole: PER SEDERSI. Insegnante: NGOI (sedersi) Gli atleti si siedono dicendo XUONG (pron. SUON) PER ALZARSI. Insegnante: DUNG (alzarsi) Gli atleti si alzano battendo la mano destra a terra dicendo DAI (pron. YAI)

  • I NUMERI IN VIETNAMITA

    1: mot 2: hai 3: ba 4: bon 5: nam 6: sau 7: bay 8: tam 9: chin 10: muoi

  • Come mi devo comportare in palestra?

    I rapporti tra i praticanti Tra i praticanti i rapporti sono di cortesia e di rispetto. La gerarchia tecnica predomina su ogni distinzione di ordine sociale o fisico. Il debuttante deve imparare tutto dal suo superiore e considerarlo di conseguenza. Il posto occupato dal praticante, al momento del saluto collettivo, ha un’importanza molto particolare: i praticanti si disporranno di fronte all’Insegnante; il grado più alto sarà alla sua sinistra e a scalare in ordine di grado si posizioneranno gli altri. In ogni caso, il praticante esprime la propria riconoscenza verso il suo compagno salutandolo prima e dopo un concatenamento tecnico o un combattimento; lavorando allo stesso ritmo del compagno, specie se meno esperto; aiutandolo in caso di difficoltà.

  • Quali sono le principali regole di comportamento in palestra?

    Prima di accedere alla lezione si deve chiedere il permesso per entrare in sala all’insegnante più alto in grado presente. All’allenamento si arriva puntuali, in caso di ritardo si attende l’autorizzazione ad entrare dell’insegnante e prima di cominciare si vanno a salutare tutti i maestri e istruttori presenti, a partire dal più alto in grado. Rispettare i locali nel quale si svolge l’allenamento. La cintura va indossata solo una volta entrati in sala e la si toglie al termine della lezione prima di uscire. Durante l’allenamento è vietato indossare oggetti che possano provocare ferite come catenine, orologi, collane, braccialetti, orecchini, piercing, anelli. Nel caso uno di questi oggetti non può essere rimosso andrà coperto e protetto. Tenere pulito e curato il Vo Phuc che non dovrà essere ne scucito ne macchiato. Sul Vo Phuc dovrà essere sempre presente lo stemma del Qwan Ki Do che dovrà essere ben attaccato e non rovinato, inoltre anche tutti gli altri eventuali stemmi dovranno essere ben attaccati. Entrare in palestra con mani e piedi puliti. Le mani e i piedi dovranno avere le unghie ben tagliate. Eseguire sempre il saluto nei confronti del maestro o istruttore quando essi chiedono di eseguire una qualsiasi tecnica. Salutare sempre i compagni, siano essi superiori o inferiori di grado ogni volta che si esegue una tecnica insieme ed ogni volta che si chiede un’informazione. Segnalare al proprio insegnante l’eventuale presenza di ferite o malori prima dell?allenamento. Legare sempre i capelli nel caso siano troppo lunghi. L’allenamento si svolge sempre a piedi nudi, solo in casi eccezionali si ha la possibilità di allenarsi con apposite scarpe da arti marziali. Solo il maestro o istruttore presente in sala ha il compito di insegnare la tecnica agli allievi. Evitare in palestra l’utilizzo di un linguaggio poco adatto, ad esempio l’uso di parolacce. Nessuno può abbandonare la lezione prima del tempo se non per motivi seri, nel caso è solo l’insegnante a dare il permesso per lasciare la sala. Con indosso il Vo Phuc è vietato mangiare, fumare o avere comportamenti poco rispettosi nei confronti dell’arte marziale, chiunque volesse fumare o mangiare dovrà levarsi la cintura e la giacca del Vo Phuc. Frequentare gli allenamenti con regolarità, per potersi presentare agli esami di passaggio di grado.

INFO PALESTRA

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