Arti Marziali occidentali:

Di fatto, bisognerebbe fare lo sforzo di non pensare solo ed esclusivamente ai sistemi di combattimento orientali come se fossero gli unici mezzi conosciuti per difendersi. Per lotta si intende un modo di combattere a mani nude, nel quale si cerca, attraverso prese diverse di squilibrare, proiettare e bloccare l’avversario per renderlo inoffensivo, soprattutto se esso e’ armato. Quasi tutti i sistemi esposti qui di seguito hanno una versione agonistica ed una per la difesa personale. Verranno trattati ora, in modo particolare i sistemi di origine europea.

La lotta nel mondo arcaico dell’ Europa mediterranea (Grecia, Etruria, Roma)  ebbe il suo massimo e naturale sviluppo, ancora oggi non superato. Dal medioevo al Seicento nelle principali nazioni dell’Europa dell’Ovest (Italia, Germania, Francia, Spagna…), la lotta era sempre tenuta in alta considerazione in ogni ceto sociale.

Si praticava sia come forma di gioco che come difesa personale, uno dei primi trattati sul combattimento della lotta a mani libere e’ italiano e risale al Trecento. Nel 1402 Giusserrand riferisce come il migliore lottatore di francia, era “le segneur de Campagne“. Il re di quello stato e la piu’ potente nobilta’, come il duca di Borgogna, stipendiavano al loro servizio lottatori professionisti e spesso li facevano combattere con i loro ospiti stranieri. Lo Schascheo nel 1466 riporta proprio uno di questi episodi avvenuto alla corte ducale di Borgogna, al nobile Giovanni Zchrobsky che era nella compagnia del barone de Rosmital. Questi accetto’ di confrontarsi col miglior lottatore del duca che non perse mai un incontro. Nonostante avesse un modo diverso di lottare dovette adattarsi all’uso francese, riuscendo a vincere tutte e tre le volte le prove previste per l’incontro.

Nel Settecento negli stati dell’Europa dell’Ovest , la pratica della lotta ando’ decadendo e, solo dall’Ottocento dalla vallata del Rodano con centro Bordeaux, che la lotta, qui mai dismessa, ritorno’ nuovamente ad essere riconsiderata. Uno dei piu’ importanti appuntamenti in quella citta’ per gli incontri di lotta, era la fiera “des Pains desepices” che durava 20 giorni, dove i migliori lottatori si ritrovavano per confrontarsi (vi partecipo’ pure il piemontese Pietro Dal Maso di Chieri). Dal percorso storico della lotta bordolese, dovuta al successo internazionale riscontrato, essa nel tempo venne ampliata nella tecnica per il confronto con altre lotte codificandola alla fine del XIX° secolo e dandole il nome di lotta Greco-Romana (messa a putnto piu’ tardi dal Basilio Bertoletti), divenendo anche, piu’ avanti disciplina olimpica. Altra lotta e disciplina olimpica e’ la lotta Libera codificata negli Stati Uniti d’America verso il 1924.

Alcune lotte regionali e nazionali dell’Europa dell’Ovest

Sardegna

In quest’isola si pratica la s’Istrumpa, una lotta corpo a corpo molto tecnica le cui origini sono arcaiche, come dimostrano ritrovamenti di reperti nuragici.

Austria

Nella valle di Ziller in Tirolo, e’ la zona dove maggiormente si pratica il Rangein (o lotta tirolese) e, particolarmente durante la Gauderfest, che avviene durante la prima Domenica di Maggio.

Svizzera

La lotta Svizzera, schwingen o osenlupf, e’ praticata nelle vallate alpine di lingua tedesca, da montanari e mandriani, in particolare durante le festivita’. per l’incontro, i lottatori vestono speciali calzoncini di pelle con bretelle che consentono prese particolari.

Francia

Nella Bretagna si pratica una lotta, il Gure, di origini antiche e, i lottatori bretoni sono considerati molto forti. Prost nel Cinquecento riferisce di un incontro di lotta avvenuto durante un “pas d’armes” a Nozeroy. Questo fu dovuto ad un gentiluomo bretone che trovavasi nella cittadina, il quale partecipò all’evento battendo uno dietro l’altro ben sei lottatori. L’ultimo incontro avvenne contro il lottatore “Parigny” che riusci a vincere il gentiluomo, poiche’ questi era esausto dai precedenti incontri sostenuti. Nel Giugno del 1520, durante l’incontro tra il Re di Francia e quello d’Inghilterra, negli spettacoli che si fecero, i due Re vollero far lottare i loro lottatori. Giacomo Suardino che era presente riferisce in una lettera al marchese di Mantova: “li anglesi alla lucta steteno superiori, vero he che intendo non vi erano li boni luctoribertoni“…Gli inglesi furono superiori nella lotta, ma questo perche’ mancavano i migliori lottatori bretoni.

Spagna

Lotte regionali di questa nazione, rimangono quelle praticate nelle provincie basche (pure quelle appartenenti politicamente alla Francia), in L’eon e nelle isole Canarie. Non e’ un caso se in queste isole si svolgono ai giorni d’oggi tornei importantissimo di lotta e di Sambo (la lotta Russa).

Inghilterra

La lotta (wrestling) qui si divide principalmente in quattro stili: il Cornwall and Devon style (un tempo i montanari del Devonshire, per difendersi praticavano il Kick alle sole gambe, per fratturare il perroneo la stessa tibia), il Chumberland and Westmorland style, il Lankashire style ed il Catch as Catch (da quest’ultimo a detta degli inglesi derivo’ la lotta Libera che si sviluppo poi in America).

Islanda

il Glima

La lotta islandese o Glima e’ di origini antichissime, essa si pratica facendo vestire ai lottatori i Knickerbockers, o speciali calzoncini corti che portano una speciale cintura intorno alla vita e due intorno alle coscie, tutte di cuoio. Il combattimento si svolge seguendo una tecnica tutta particolare: il lottatore deve prendere con la mano destra il suo avversario per la cintura del calzoncino e, con la sinistra prendere il calzoncino stesso all’altezza della coscia destra sempre dell’avversario. Lottando bisogna fargli perdere l’equilibrio sollevandolo e tentando di rovesciarlo a terra, aiutandosi anche con le gambe. Altri tipi di lotta sono: il Kragkast, in cui il lottatore prende l’avversario per il collo in diversi modi e, l’ Axeltag dove la presa avviene esclusivamente e solo sulle spalle. Il Glima era praticato anche in Scandinavia, dove antiche canzoni rievocano incontri di Baendaglima o lotta a squadre, nella quale i migliori lottatori del Vestur, Nordur, Austur e Gudur island, si contendevano il premio (come avviene ancor oggi), la Grettiers-helti o cintura di pelle riccamente decorata d’oro e pietre preziose (questo per ricordare il famoso lottatore Grettier che era solito decorare la sua cintura, dopo gli incontri vinti, con oro e capelli degli avversari vinti). Il Glima in Svezia prendeva il nome di Byxhast-Balgtag; nelle zone invece della Finlandia abitate da coloni svedesi, esso si nominava Baltkast.

Verso le origini della lotta

In Italia dal secolo XII° al secolo XIV°, esistevano forme di combattimento a mani libere praticate in ogni ceto sociale. queste si dividevano in una lotta come difesa personale, composta: da colpi di pugno, piede, prese, lotta corpo a corpo , eccetera

e, in una lotta come gioco, praticata pero’ solo eretta e con precise regole . Tale lotta in ambito popolare, poteva eseguirsi vestiti o con le sole mutande, avendo tutte le parti del corpo cosparse d’olio per evitare facili prese all’avversario. di quest’ultimo modo di lottare, viene riportata la notizia all’inizio del Trecento dal Dante Alighieri in alcune rime della sua Divina Commedia.

“Fenno una rota di su’ tutti e trei.

Qual sogliono i campion far nudi ed unti,

Avvisando lor presa e lor vantaggio,

Prima che sien tra lor battuti e punti”.

Tra gli anni 1374 – 1377, un commentatore del poeta, l’imolese Benvenuto Rambaldi, proprio a riguardo di queste rime, riferisce la notizia come la lotta in questo secolo era molto praticata, particolarmente nelle feste dei paesi di campagna:

“Sicut etiam a simili videmus hodie. ad a festa maxime quae fiunt in villis, quod luctantes ad brachia abiiciunts vestes quae habeant impedire eos et antequam se capiant avisant valde bene commoditatem suam, ut abeant quisque suam praerogativam”.

“Cosi’ similmente anche oggi vediamo, durante le feste che avvengono nei villaggi che i lottatori si tolgono dalle braccia quelle vesti che potrebbero impedirli e prima che si prendino, osservano assai bene la loro occasione favorevole, affinche’ ciascuno abbia il suo vantaggio”.

 

Fonte http://www.hapkido.it/lotteuro.htm